Un’interessante ricerca di Marius Bulearca and Daniel Tamarjan “Augmented Reality: A Sustainable Marketing Tool?” (Center for Industry and Services’ Economics of the Romanian Academy Bournemouth University, UK) analizza gli effetti delle applicazioni di Realtà Aumentata applicate al Marketing. Nello studio si parla di Customer satisfaction, dello studio del comportamento di acquisto dei consumatori per soddisfarli meglio e nel caso della Realtà aumentata si parla di Marketing Esperienzale.
Ma perchè? Semplice. L’AR non si focalizza esclusivamente sul prodotto o sul servizio ma sull’intera esperienza del cliente. Come Tony Effik (Communication Strategist Manager) afferma: “AR has the potential to provide consumers with an experience they want and they will tell their friends about” (Benjamin, p.41).
Questo è strettamente collegato al fatto che se i consumatori sono soddisfatti di un prodotto non solo lo riacquistano ma lo promuovono, lo consigliano ai loro amici, ai loro parenti, ai loro colleghi, creando il cosiddetto word of mouth e ignorando del tutto gli altri brands competitors.
La Realtà Aumentata ha un importante ruolo nella fase di pre-acquisto, ha il potere di “put the product in the hand of the users” (Woods , 2009, p.37), crea in breve l’opportunità di testare il prodotto prima di acquistarlo, prima di possederlo, facendo quindi aumentare le probabilità di acquisto. Inoltre permette al cliente di ricordarsi del prodotto stesso, anzi, più in generale del marchio. Ti permette di dire, anche dopo mesi (o persino anni): “Guarda che spettacolo, ti faccio vedere come sta il divano Ikea a casa tua!”. L’AR contribuisce dunque alla fidelizzazione del cliente.
Ma passiamo ad alcuni casi concreti di successo.
Questa è una campagna avviata in UK da Domino’s Pizza tramite affissioni. A sinistra quello che vede un semplice passante (ossia la pubblicità della pizza) mentre a destra quello che si vede tramite uno smartphone o un tablet usando l’applicazione di realtà aumentata: pagina Facebook, mappa dei punti vendita, tipi di menu e la possibilità di scaricare un’app di Domino’s Pizza.
Lego invece utilizza la realtà aumentata per “aumentare” il packaging, permettendo agli utenti di vedere la preview del contenuto delle scatole.
E Ikea, il colosso dell’arredamento “monta e smonta”, ha creato un catalogo all’ avanguardia grazie a un’applicazione per visualizzare i mobili e gli accessori esattamente dove vorreste piazzarli.
Strategie di marketing? Ovvio. Ma l’AR non coinvolge solo grandi aziende.
La Realtà aumentata permette una maggiore interazione tra gli utenti e la vostra brochure, il semplice catalogo, un flyer o il vostro logo, tutto in maniera innovativa e fuori dagli standard. Il cliente viene coinvolto diventando il protagonista dell’azione, condividendo questi contenuti interattivi (e quindi brands) direttamente sui social. E una piccola-medio impresa deve capire che questo può essere il passo innovativo per crescere nelle attività di vendita e di promozione del suo brand.