Nel settore che riguarda la valorizzazione del patrimonio artistico, la realtà aumentata sta prendendo via via sempre più piede, con l’obiettivo di arricchire l’esperienza del fruitore di una mostra o di trasformare le strade in musei a cielo aperto.

Quando un visitatore entra in un museo l’AR può diventare il mezzo per mostrare l’opera nel suo contesto, fornire importanti dettagli  non fruibili a primo acchito e permettere all’utente di visualizzare opere d’arte correlate, creando dei veri e propri percorsi emozionali.
Il museo diventa un vero e proprio giocattolo in scala 1:1 e gli oggetti non vengono più considerati delle “reliquie” ma assumono una forma ben definita grazie alla loro contestualizzazione.

Per darvi alcuni esempi concreti  delle possibilità della Realtà Aumentata applicata al contesto museale, citiamo qui di seguito 3 applicazioni realizzate in 3 noti musei italiani.

Una notevole esperienza di Realtà aumentata, che scaturisce da 13 foto odierne scattate da Luca Campidotto sul fronte alpino, è quella che nasce dall’ App Teatri di Guerra. L’app è stata lanciata in occasione del Centenario della Prima Guerra Mondiale dalla Struttura di missione per gli anniversari di interesse nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri . Iquadrando le foto col tablet si aprono approfondimenti multimediali, diari, lettere recitate e immagini d’epoca.

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Al Museo Pigorini invece,  grazie ad un tablet che si può noleggiare all’ingresso,  si arricchisce la visita con l’ App “Al museo con. Patrimoni narrati per musei accoglienti”  che permette di accedere a sei percorsi guidati, tre al Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” e tre al Museo Nazionale d’Arte Orientale “Giuseppe Tucci” di Roma. Una volta installata l’App il pubblico può seguire i percorsi in totale autonomia accompagnato da speciali narratori.

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Infine, proprio dai primi di luglio 2015 i visitatori della Villa Reale di Monza potranno fare un salto indietro nel tempo di oltre un secolo. Gli appartamenti reali torneranno com’ erano prima della tragica uccisione di Umberto I proprio sul viale di fronte alla villa, che indusse la regina Margherita a chiudere la residenza e a trasferire gran parte degli arredamenti nelle stanze del Quirinale.

Poltrone, sedie e tavolini intagliati potranno essere così visualizzati sui tablet messi a disposizione nell’ambito della visita della residenza, che, dopo i lavori di ristrutturazione conclusi proprio l’anno scorso, diventa un museo la cui esperienza viene arricchita con le immagini degli arredi originali in realtà aumentata, accompagnate dalle informazioni sugli ambienti storici.

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Tirando le somme, questi i vantaggi che vengono fuori:

  • possibilità di confrontare un’opera d’arte con un’altra
  • ottenere indicazioni su dettagli rilevanti e a volte nascosti di un’opera
  • avere accesso a rappresentazioni virtuali di opere d’arte, di architetture, di siti storici che contestualizzano un dettaglio
  • creare dei percorsi tematici.